Lo spavento per il traffico che si preannuncia pericolosissimo contagia anche me. La periferia di San Pietroburgo è un campanello d’allarme. Procedo con cautela ma vedo solo foresta. Qualche casa in legno, praterie incolte, due mucche al pascolo, niente altro. Ma dovè questo traffico? Niente ancora. Strada scorrevole; qualche camion contro, qualche sorpasso ma niente più. Novogorod la raggiungo in 4 ore e l’albergo dove mi trovo subito a mio agio è in centro città.Novogorod è stata conquistata dai tedeschi nel 1941 continuando la loro marcia verso San Pietroburgo che non conquistarono più. La cittadella, il fiume che taglia la città in 2 parti, il ponte pedonale e sotto i cittadini su un ampia spiaggia a fare il bagno in un acqua marrone per la terra in sospensione. Ampie aiuole con fiori di tutti i colori dell’ iride, e disposti quasi per creare un discorso tra chi le guarda e il cielo ormai definitivamente azzurro. Belle chiese in restauro, una lunga sequenza di monasteri lasciati nell’ abbandono assoluto nei decenni passati ed ora in fase di ripristino. Ottima giornata tranquilla, forse la più tranquilla dall’ inizio del viaggio.