La partenza è assai complessa. Sento dire che forse la Itala viene caricata sul Trakker per ora vado avanti con calma e determinazione. Anche se sono la più piccola e non ho le 4 ruote motrici me la cavo benissimo. Passo per la strada percorsa questa notte. Un calvario. Rocce che sento toccare il fondo della mia carrozzeria, rocce instabili che mi fanno scivolare. Che spettacolo meraviglioso!!! Sembra di essere su un altro pianeta. Prendiamo direzione sud e subito ci fermiamo. Alcune rocce piatte e alte segnalano tombe preistoriche. Foto e via. Come ieri e forse anche più difficile. Sterrato stretto e insidioso. Finalmente arriviamo al capoluogo della regione dal nome in trascrivibile. Rifornimento di carburante per tutti i mezzi. Decidiamo di mettere Itala sul camion perché oggi facciamo due tappe e sono difficilissime. Meglio avvantaggiarsi con la velocità che Itala non può permettersi. La considerazione principale è che Itala sta percorrendo 1600km fuori dal percorso storico di 100 anni fa. Questa deviazione è necessaria perché alcuni luoghi televisivamente belli sono su questo percorso. Tra due giorni siamo nuovamente sul percorso di Scipione Borghese. Partiamo sulla pista che dovrebbe essere più spedita e consentirci un recupero di tempo. Itala riposa sul Trakker. Andiamo veloci per non soffrire sulla pista ondulata che rende impossibile il procedere. Io vado meno forte degli altri, mi distanziano ma la strada è ben segnata. Cammelli…che puzza!!! Improvvisa la seconda foratura. Questo ci preoccupa parecchio. È sera e dobbiamo viaggiare di notte. Tutti ripartono. Io mi attardo per rimettere in ordine i bagagli. La pista si snoda diritta e larga. Ma il suo fondo è paurosamente pericoloso. Passano i km e non vedo la carovana. Per radio c’è il contatto ma le luci degli altri camion non ci sono. Ritorno indietro sulla medesima pista. Tre altri mezzi stanno cercandoci tenendosi collegati via radio. L’orologio viaggia ineffabile e macina minuti e ore. Verso mezzanotte un contatto delle tre macchine partite per cercarci mi fa pensare che mi hanno localizzata. Così è. Un mezzo prosegue solo lasciando nella notte buia gli altri due mezzi a presidiare la giusta pista e finalmente mi ritrovo a viaggiare in carovana. Ma dov’è stato l’errore?
Ebbene si noi eravamo sulla pista giusta gli altri mezzi con le guide hanno preso una pista laterale a destra che fa accorciare di parecchi km la strada. Pensando che io fossi in coda hanno proseguito per 30 km a destra. Impossibile di notte capire l’errore. La pista continua in un saliscendi pauroso. Il fondo è pessimo. Mi fanno paura le buche che possono presentare un pericolo per la coppa dell’olio. Viaggiamo con andatura ottima, ma con lo spavento dentro di noi. Rocco che ha la Itala nel cassone del Trakker si presta alternarsi con Maghi alla guida, anche perché il niente capitato fa presumere che un orecchio attento come il suo scopra se qualche rumore rivela guasti. Albeggia. Almeno due km si interpongono tra i primi della colonna e gli ultimi. La moto Ducati fa miracoli. Paolo entra e esce dalle buche con difficoltà. Io e i due Massif arriviamo in prossimità di un grosso centro abitato da dove in 70 km di pista buona si può arrivare al campeggio come previsto. La notte l’abbiamo trascorsa viaggiando e abbiamo deciso di raggiungere l’accampamento di questa sera con una deviazione che però ci facilita perché oggi c’è la grande festa in nostro onore. Altrimenti tutto sarebbe da annullare. Qui dove siamo con le mie scarpe su terreno solido posso aspettare. Certo Rocco ha fatto acrobazie per farmi attraversare la palude fangosa che abbiamo attraversato. Il temporale di ieri sera ha aggravato la situazione. La moto Ducati è in grave difficoltà. Sprofonda nel fango e solo grazie all’assistenza dei mezzi Iveco viene tirata fuori dal pantano.