La giornata si presenta uguale a tutte le altre. Rocco e Luciano sono subito al lavoro sulla Itala. Parecchi partecipanti partono con i Massif per visitare il luogo del ritrovamento dei dinosauri. La nostra partenza con i mezzi rimasti avviene dopo la messa a punto della Iala. Viaggio spedita e senza intoppi:la pista è abbastanza scorrevole. Qualche cosa non và . Per la terza volta si spacca uno dei pneumatici anteriori che essendo le mie uniche scarpe obbligano ad una sosta per il cambio. Poi il viaggio procede ma c’è un altro guaio questo veramente serio. Un sasso nascosto sotto un normale ciuffo d’erba mi ferisce seriamente. L’olio incomincia ad uscire dalla coppa. Fortuna che il villaggio è vicino. E nel piazzale di una distributore di benzina non c’è altro da fare che caricarmi sul grande Trakker Iveco. Peccato mi ero divertita fino a questo momento. Dobbiamo viaggiare così fino alla città di confine con la Cina. Inoltre la mancanza di altre ruote di scorta impediscono di procedere in sicurezza. Vi riferisco quanto sento dagli altri. La traversata di una zona paludosa impegna all’inverosimile tutta la carovana. Poi scende la sera e la difficoltà maggiore è rappresentata da procedere della moto che nell’oscurità e su un percorso tanto difficile fa miracoli di equilibrio. Itala è il miracolo viaggiante. Per fortuna ci sono Rocco e Luciano però è stata determinante la presenza dei mezzi Iveco e di tutte le persone della spedizione: in prima fila Gianni che si prodiga per ogni problema. Arriviamo finalmente in piena notte all’accampamento. È differente da tutti gli altri e fatto da normali tende da campeggio con una cucina “volante” molto buona. Gli spiedini sono insuperabili per gusto tenerezza della carne e aromi. La serata ha un riepilogo sotto le stelle. Dopo cena escono bottiglie di “grappa” a volontà e tutto il gruppo si trasforma in una allegra e chiassosa brigata che per nulla affaticata dalla guida, dal viaggio, e dalle difficoltà continua a brindare.