[martedì 20 aprile] Siamo a Kalemie e dobbiamo decidere se proseguire il viaggio nella regione congolese del Kivu passando poi in Burundi all’altezza di Bujumbura, oppure se traversare il lago approdando in Tanzania per poi risalire in Burundi.

Discutiamo della prima opzione con i comandanti che hanno in carico la sicurezza della forza di pace ONU di stanza qui a Kalemie: ci informano che la zona che andremmo ad attraversare è impervia ma sopratutto pericolosa, sottolineando che da parte loro sono mesi che preferiscono evitare il passaggio via terra optando per mezzi aerei. Formalmente non ci possono vietare il passaggio ma ci fanno capire senza ombra di dubbio che in caso di problemi non ci sarebbe nessuno in grado di aiutarci.

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Dunque, pur non senza rammarico, scartiamo l’opzione attraverso il sud del Congo e optiamo per l’attraversamento del lago fino a Kigoma in Tanzania, da li entreremo in Burundi e proseguiremo la nostra risalita dell’Africa. L’organizzazione della traversata risulta però tutt’altro che semplice. Per nostra fortuna troviamo un valido aiuto nell’ONG ALBA che ci fa trovare una chiatta in grado di ospitare i nostri mezzi e di traghettarci con loro fino a Kigoma.

Nel frattempo il resto del gruppo approfitta della relativa calma per rilassarsi o per visitare Kalemie. La città mostra ancora tutti i segni della colonizzazione Belga e della successiva decadenza. Un vialone costeggiato da palazzi fatiscenti è il centro della città, da qui ha inizio la linea ferroviaria che arriva fino a Lubumbashi. Più avanti inizia la periferia, più recente, che si estende tra la riva al lago e le pendici della montagne circostanti.

Passiamo la notte nuovamente all’interno della base ONU, socializziamo anche con alcuni militari che sfidiamo ad una fortunata, per noi, partita a biliardo.