[Venerdì 23 aprile] Al risveglio ci rechiamo immediatamente presso l’ufficio doganale, ma con un po’ di sorpresa scopriamo di aver già oltrepassato la frontiera Tanzaniana dove avremmo dovuto timbrare i passaporti per uscire dal paese. Beppe e Filippo tornano indietro di qualche km alla ricerca di una sbarra e un ufficio che, evidentemente, durante la notte non avevamo visto. La frontiera di ingresso in Burundi in compenso è incredibilmente efficiente: in poco meno di mezz’ora completiamo tutte le pratiche burocratiche necessarie.
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Terminate le pratiche, la direzione è per Bujumbura. La strada che percorriamo è particolarmente interessante: continui sali-scendi ci mostrano le prime, e famose, colline verdi di questi Stati racchiusi fra i grandi laghi africani.
Il Burundi si presenta a noi molto diverso dal Congo e dalle sensazioni di povertà provate prima. Il grado più elevato di sviluppo economico è intramezzato dai tipici mercati africani fra cui uno di biciclette cariche di banane dove ci soffermiamo per fare alcune fotografie.
In seguito, su un tratto di strada in salita, ci imbattiamo in un gruppo di donne che vanno al lavoro armate di zappe e contagiosa allegria.
Dopo un centinaio di chilometri costeggiando il lago Tankanjika, eccoci a Bujumbura. Qui ci aspetta il nuovo gruppo di pompieri e carabinieri che ci accompagneranno fino al Cairo. Il cambio era previsto a Kampala il 19 aprile… ma come ben sapete il Congo ci ha portato ad essere in ritardo di una settimana sulla tabella di marcia e la combinazione di tutte queste variabili non è stata semplice da organizzare.
Salutiamo con affetto Sandro, Paolo, Giulio, Pelle, Gas e Brutus che oggi sono dovuti rientrare in Italia, dopo aver dato un grande contributo alla spedizione con le loro capacità tecniche, tenacia e ottimo gioco di squadra.
Arriva la sera e finalmente possiamo rilassarci. Siamo ospiti dell’Hotel du Lac, un bellissimo hotel a bordo lago di proprietà di un emigrante italiano.
Il giorno successivo (Sabato 24 Aprile) è un giorno di lavoro sia per i meccanici che per il team organizzativo. Adesso occorre riprogrammare il percorso in modo da recuperare alcuni dei giorni di ritardo. Nel frattempo però gli operatori e il fotografo visitano la città, alcune attività produttive di Bujumbura e la pietra dove si incontrarono Stanley e Livingstone nel 1871.
Queste attività fanno scorrere veloce la giornata e la sera ci prepariamo per il ricevimento offertoci dall’ambasciatore italiano in visita a Bujumbura. Al ricevimento incontriamo anche alcuni amici che ci riforniscono di ottimo vino, carni e formaggi.
(NdR, il ritardo di cui si parla in questi diari è quello accumulato ad inizio aprile nella provincia del Katanga. Come sappiamo successivamente si è accumulato ulteriore ritardo tra Kenya ed Etiopia: prossimamente sul blog)