Cento anni fa la vecchia Itala allora giovanissima corse un rischio mortale. Lo racconta il professor Giancarlo Corbellino che scrive il libero di questo viaggio. Scipione Borghese, Ettore Guizzardi, Luigi Barbini stavano viaggiando proprio da queste parti sulla sola pista stradale di allora che probabilmente è stata in molte parti coperta dalla attuale massicciata. Velocità buona, pista in piano, un odore di bruciato crea panico. La macchina si ferma e trasecolati, i tre italiani vedono inesorabilmente il fuoco attaccare il retro della macchina, espandendosi velocemente alla carrozzeria. La vicinanza dei serbatoi di benzina colmi fino all’orlo, fa temere il peggio. Barzini cerca acqua con un secchio, l’acqua non si trova. Scipione prende la sua pelliccia e Ettore il pastrano e spengono l’incendio generato dal surriscaldamento di un freno che ha dato fuoco al grasso e alla macchina. Finito lo spavento con i pastrani semi distrutti si avviano verso Omsk dove riposeranno due giorni in attesa di riparare la macchina.
Cento anni dopo la Itala alla guida di Rocco e Luciano sta viaggiando ad una media di 60km/ora ideale su queste strade. Improvviso, un avvallamento molto pronunciato fa schizzare verso l’alto la macchina. Conseguentemente la forcella che spinge verso l’alto la balestra di sinistra finisce per invertire la sua spinta e rendere orizzontale la balestra avendola compressa verso il basso. La balestra non “ride”più. Accertato il danno la carovana si ferma e inizia la riparazione. Ci vuole più di una ora per rimettere tutto l’apparato in perfetto ordine. In questo spazio di tempo gli altri partecipanti visitano la steppa a lato della strada con la sorpresa di raccogliere molti ottimi funghi di betulla: fotografato uno scoiattolo, un porcospino e una biscia di ragguardevole lunghezza. Se in 50 mt di steppa si è visto tutto questo chissà che mondo animale e vegetale vive in queste enormi estensioni Siberiane. Con queste considerazioni filiamo veloci verso l’accogliente hotel Siberia a Novosibirsk.