[giovedì 29 aprile] Sveglia alle 5.30, veloce colazione e recupero dei mezzi per partire poco dopo l’alba. La strada che percorreremo entrerà direttamente in Uganda, senza passare dal Rwanda, attraversando il fondo valle di un parco naturale dove si possono ancora trovare i gorilla.

La zona è spesso in fermento: incontriamo lungo il percorso molti militari alcuni armati di mitragliatrici e lanciarazzi. Arrivati alla frontiera ci apprestiamo a salutare il Congo per l’ultima volta.
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Restiamo fermi per tutto il tempo necessario a svolgere le pratiche doganali ma appena passiamo la sbarra di uscita dal Congo un problema ad un Massif ci ferma per una riparazione. Sembra proprio che il Congo non ci voglia lasciar andare, ma alla fine grazie a un’eccellente riparazione di fortuna ci rimettiamo in moto, destinazione Kampala.
La strada è lunga ma si presenta in ottime condizioni, peccato però che sia piena di tornanti. All’ora di pranzo ci fermiamo per un’oretta, non appena recuperate le forze ripartiamo.
Quando giunge la notte, valutata l’oggettiva stanchezza degli autisti, decidiamo di fermarci lungo la strada mentre un mezzo proseguirà fino a Kampala. sul mezzo salgono i 5 componenti della spedizione che sono rimasti senza visto per il prossimo ingresso in Etiopia e dandosi vari turni tra alla guida raggiungono la capitale Ugandese, Kampala, alle prime luci dell’alba. Per loro il viaggio sfiora i 700 chilometri percorsi in qualcosa meno di 24 ore, il resto del gruppo con i due musoni e il secondo Massif li raggiungerà in giornata.