La polizia ci aiuta e posso partire con una bella foto davanti una locomotiva a vapore messa sulla piazza della stazione a ricordo dei eroici macchinisti che hanno gloriosamente contribuito alla vittoria nelle guerre dello scorso secolo in Russia. È obbligatorio fermarsi alla Stele Cosacca che segna la data del primo insediamento cosacco sulla strada della conquista a favore dello Zar di questi territori abitati dai Buriati. Correva l’anno 1564. La strada è abbastanza scorrevole. A tratti lo sterrato si interrompe e escono buche scomode per le mie “scarpe”. Poi migliora decisamente e pur con i suoi oltre 500 km la fatica non la sentiamo. È notte. Arriviamo a Irkutsk che è notte fonda attraversiamo la diga che sbarra il fiume e consente di passare sull’altra sponda senza problemi.
Un provvidenziale taxi ci fa da guida e l’hotel è raggiunto velocemente. Penso con nostalgia ai paesaggi di oggi: vaste colline ricoperte di grano poco prima della mietitura, altri campi con il giallo delle stoppie che ravviva il nero del terreno, prati infiniti. Alcune macchie scure di foresta, che cede lentamente spazio al terreno incolto della taiga e tra poco al deserto della Mongolia.