Tempo incerto. Lascio Varsavia senza rimpianti. Ho sentito dire che durante l’ ultima guerra fu un ecatombe di persone. Ma il Mondo dimentica sempre i fatti brutti. E poi bisogna andare avanti come faccio io questa mattina. Metro dopo metro passiamo Varsavia con un certo traffico e riprendiamo a macinare Kilometri lungo un percorso esattamente come ieri. Piatto, una campagna qua e la lavorata, rari villaggi con ancora qualche casa fatta con tavole sovrapposte di legno. La foresta qui è particolarmente fitta. Pini e Latifoglie. Sto per arrivare nella zona del Parco di Bialowieski, la riserva di caccia della famiglia reale Polacca. Qui c’erano i Bisonti Europei e i cavalli che servirono ai nomadi nei secoli per scendere a sud nelle migrazioni verso l’ Italia. Altri tempi. Ora di quella primitiva foresta rimane poco: di bisonti solo 20 e di cavalli moltissimi ma di quelli che fanno viaggiare i motori, i famosi HP. Brusca frenata. A lato strada anziane donne offrono mirtilli e funghi freschi, i galletti. Ne comprano quanti ne trovano. Alla signore che li offre non par vero che dei forestieri le comprino tutto. Lei anziana con occhi infossati assolutamente di color azzurro riporta sulle mani e sul viso i segni di una vita faticosa piena di privazioni e di soprusi. Quando la lascio si apre in un sorriso e con la mano saluta a lungo mentre riprendo la mia corsa verso la sosta serale. E’ la festa di Walter uno di quelli che guidano i camion. E’ anche cuoco come Vincenzo. Hanno preparato una gigantesca pastasciutta condita con olio Italiano e 2 kg di funghi freschi. Che chiasso sento dall’ esterno dell’ Hotel!!!