Nonostante si continui a brancolare nel buio degli abissi dell’arcipelago di Los Roques, pian piano sembra che qualche indizio sull’aereo scomparso stia venendo fuori. Secondo delle fonti governative, come riferito dall’ambasciata italiana a Caracas, sarebbe stata rintracciata l’ultima posizione del bimotore Islander prima di scomparire dagli schermi di un radar militare.
Le informazioni sono state ottenute incrociando una serie di dati. Il problema è che l’area individuata per la possibile scomparsa presenta dei fondali molto profondi, fino a 2.000 metri, e questo renderebbe praticamente inutile la strumentazione al momento disponibile. I mezzi a disposizione dei soccorritori non sono infatti in grado di essere utilizzati a simili profondità.
Intanto, continuano altre ricerche su tutti i fronti, dalla pista del rapimento a quella dell’atterraggio di fortuna (che però resta un’ipotesi molto flebile). Come per l’incidente del 2008, problema dell’inabissamento in mare presenta dei tratti oscuri: nessun rottame, nessuna chiazza di carburante o di olio, nessun corpo, oggetto personale o indumento.
Una tesi alternativa, ma comunque improbabile a causa della molteplicità di situazioni che avrebbero dovuto verificarsi, ha ipotizzato che il bimotore abbia effettuato un tentativo di ammaraggio e, dopo aver toccato la superficie dell’acqua, si sia inabissato. Questo spiegherebbe la totale assenza di resti, ma allora perché nessuno avrebbe provato ad uscire dal velivolo prima che questo affondasse? Hanno perso tutti conoscenza nell’impatto (senza però che nessun pezzo si staccasse) oppure le porte sono rimasta bloccate?
Troppi dubbi e interrogativi, con l’unica certezza dell’ultima posizione individuata dal radar. Ma se l’aereo è stato dirottato, potrebbe essersi abbassato ad una quota tale da sparire dal radar. Il mistero è sempre più intricato.