Quando si pensa all’Africa, la mente corre subito alle immagini sublimi di splendidi paesaggi, natura selvaggia e animali in libertà, oppure all’orrore della guerra e della fame. Ma l’Africa presenta anche nicchie importanti di sostenibilità.
Come il Ruanda, ad esempio, un Paese all’avanguardia nella difesa dell’ambiente e dello sviluppo ecologico. Si pensi che all’arrivo in aeroporto i bagagli dei passeggeri vengono perquisiti alla dogana, per assicurare che non vi sia presenza di buste di plastica, messe al bando nell’intero Paese.
Ma a fare notizia, in questa settimana, è stato il Ghana per un’iniziativa ecologica molto importante: il governo ha infatti vietato l’importazione e la conseguente commercializzazione di vecchi frigoriferi usati, provenienti solitamente dai Paesi occidentali. La causa di tale blocco è la presenza, all’interno degli elettrodomestici, del gas refrigerante freon, pericoloso per la salute delle persone e per l’ambiente, in particolare per l’ozono presente negli strati alti dell’atmosfera.
In Europa la messa al bando di tali frigoriferi, che violano il protocollo di Montreal, è datata 2008, ma sono ancora molti gli esemplari in circolazione, pronti ad essere smerciati in Africa. Per questo motivo il Ghana ha detto no.
Un’altra ragione addottata dal governo, per rispondere a chi lamentava la perdita di posti di lavoro a causa di questo blocco, è che elettrodomestici di questo tipo non sono stati progettati per l’Africa perché, oltre ad inquinare, presentano consumi energetici troppo elevati, sopra gli standard medi del Paese.
Il Ghana è molto efficiente nella politica di difesa del territorio, ed è l’emblema di una maggiore sensibilizzazione ecologica nell’intero continente.