Quando si pensa all’Africa, viene spontaneo pensare ai safari, agli animali più forti e grandi del pianeta e alle meravigliose spiagge del Madagascar, di Zanzibar o del Kenya. Proprio ques’ultimo, meta di vip soprattutto nostrani, nasconde un altro lato spettacolare, ma meno conosciuto: la montagna. In Africa non c’è solo il Kilimangiaro a svettare tra le aride pianure, ma anche altre catene montuose, come l’Atlante in Marocco, che affascinano gli amanti del trekking.
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A tal proposito, un percorso interessante da compiere è quello che porta al Monte Kenya (nome completo è Kiima Kya Nyaa), la montagna dello struzzo, chiamata così per la somiglianza tra le macchie nere e bianche delle penne del bipede e la colorazione assunta dalle rocce a causa della particolare distribuzione del ghiaccio su di esse.
Il Monte Kenya, la cui punta più alta, Batian, arriva a 5199 metri di altezza, fu scoperto nel 1849 dal missionario tedesco Johann Lodwing Krapt e ora le sue vette (Punta Midget, Punta Lenana e Nelion) vengono percorse ogni anno da migliaia di appassionati di trekking. Per tutto il ‘900, alle falde del Kenya vivevano i Masai (infatti le cime Nelion e Batian prendono il nome da due capi tribù), mentre ora la zona è occupata dai Kikuiu. I periodi migliori per il trekking sul Monte Kenya sono tutti i mesi ad eccezione di maggio e giugno, che di fatto racchiudono il periodo delle piogge.
L’Africa è un continente unico ed eccezionale, in grado di emozionare ogni visitatore, tanto da farlo tornare in patria con quella famosa nostalgia che ha preso il nome di mal d’Africa. Si sta male quando si va via da questa terra magica, selvaggia e ospitale, purtroppo massacrata da guerre che non riguardano affatto le popolazioni che ne subiscono atrocemente le conseguenze.
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