SalmonberryL’Alaska è una terra remota, ma comunque abitata e in alcune zone urbanizzata. Per questo motivo, la sua matrice culinaria tradizionale è stata nel tempo contaminata da influenze moderne.

In Alaska oggi si mangia di tutto, ma molto caratteristiche sono i salmon berry, simili ai lamponi nell’aspetto, ma di colore giallo o arancio e dal sapore diverso, le mossberries, i mirtilli rossi e i watermelon berry, bacche oblunghe dalle tonalità che vanno dal rosso-arancio al rosso porpora. Tutte le varietà di frutti del sottobosco vengono utilizzate per realizzare marmellate e gelatine.

Come si può facilmente intuire, il pesce è un alimento base della cucina dell’Alaska; il salmone è uno dei più pregiati al mondo, spesso servito affumicato, oppure nella variante dei bastoncini indiani dolcificati, serviti anche come dessert. Ma è il granchio reale ad attirare l’attenzione dei visitatori dell’Alaska: uno di essi, infatti, è in grado di sfamare un’intera famiglia! Ma la dieta proteica degli abitanti dell’Alaska è garantita anche dalla carne, principalmente di alce, renna, cervo, orso e caribù. Il pane a lievitazione è molto popolare, sin dai tempi della corsa all’oro nel Klondike, quando per avere sempre a disposizione del lievito per fare il pane, si utilizzava la tecnica del rigenero con l’aggiunta costante di nuova farina all’impasto.

Il cibo tradizionale appartiene invece alla cultura eschimese, caratterizzata dalla presenza di olio e carne di foca (grassa e quindi calorica), oltre che di balena, di tricheco e di uccelli. La foca e la balena non presentano carni particolarmente gustose, ma sono una vera e propria manna per affrontare le temperature rigide (fino a -40°) delle zone più aspre. Per lo stesso motivo, sono molto popolari le zuppe di erbe, con le quali si realizzano anche delle varietà di tè.

Una pietanza molto caratteristica e particolare sono gli stinkeggs, uova di salmone immerse in olio di foca, avvolte in pelle di foca e sotterrate per alcuni mesi. Oggi, in realtà, non vengono sepolte, ma messe in barattoli e conservate in un luogo caldo. Il loro sapore non è molto gradevole per chi non ci è abituato.

Anche in Alaska il gelato è una tradizione, e si chiama akutaq; non si tratta dei classici gusti alle creme, ma di grasso di renna, di foca o di orso montato, a cui vengono aggiunte neve e bacche.