I veicoli elettrici che scorteremo lungo i quasi 15.000 chilometri fino a Shanghai serviranno a dimostrare che la mobilità pulita è ormai concretamente realtà. E presto potrebbe entrare di diritto nel paesaggio urbano.
Infatti è principalmente per l’ambiente cittadino che sono stati concepiti questi veicoli, che di eccezionale non hanno solo l’assenza di emissioni inquinanti, ma anche la particolarità di essere praticamente autonomi. A Shanghai, se vinceranno la sfida, arriveranno virtualmente senza conducente.
Questi prototipi all’avanguardia sono frutto delle ricerche condotte dall’Università di Parma nel campo dei sistemi intelligenti per il settore automotive, ricerche che hanno fruttato vere e proprie pietre miliari nello sviluppo della robotica veicolare in campo internazionale.
Se queste vetture amiche dell’ambiente riusciranno a superare le dure prove di Overland dimostreranno di avere un posto nella storia dell’automobile. Ed è calzante che la loro sfida si giochi tra Russia e Cina, proprio come il Raid Pechino-Parigi del 1907 che inaugurò la saga delle quattro ruote. A vincere, peraltro, fu un’auto italiana. Anche allora.
Nel corso della spedizione verrà condotto anche un altro esperimento di grande interesse scientifico. Grazie ai rilevamenti effettuati e trasmessi da normali telefoni cellulari sarà possibile ottenere una mappatura delle emissioni di Co2 lungo l’intero itinerario.