Ancora sangue in Iraq: una serie di attentati provoca oltre 30 morti
L’Iraq è ancora bagnato dal sangue, quello dei civili e dei militari, a causa di un odio incontrollato che non guarda in faccia a nessuno. Non figurano donne e bambini nell’elenco di quelli che devono essere risparmiati da tanto orrore, visto che anche loro sono spesso tra le vittime di questa insostenibile situazione. Questa mattina, in diverse zone della capitale Baghdad, sono esplose delle autobombe che hanno causato la morte di oltre 30 persone (30 sono quelle accertate, ma ci sono feriti in fin di vita ed ancora non è stato stilato un comunicato ufficiale). Il primo attentato si è verificato nel quartiere di Alawi, una zona commerciale, con il ferimento di otto persone e la morte di due. Anche il Ministero degli Esteri è stato investito da una forte esplosione, ma non vi è certezza se la deflagrazione abbia provocato vittime. Particolarmente grave è invece il bilancio dell’attentato messo a segno con tre autobomba, il cui bersaglio era il quartier generale della polizia di Kirkuk, nel nord del Paese: qui i decessi sono stati dieci. L’escalation ha avuto un tragico picco negli attacchi sferrati alla città di Kerbala, in cui la maggioranza della popolazione è sciita. Il bilancio conta almeno 13 morti ed un numero non ben precisato di feriti. Altre cinque persone, infine, hanno perso la vita in attentati verificatisi nella zona meridionale dell’Iraq, più precisamente ad Hilla e Latifiya. Questi attacchi hanno anche un valore simbolico, visto che avvengono a 9 anni esatti dall’inizio dell’invasione militari dell’Iraq, da parte degli Stati Uniti (che hanno ritirato le truppe lo scorso dicembre).