Sì, avete capito bene e non è un pesce d’Aprile, una piccola comunità di poco più di 1.000 abitanti, pacatamente adagiato nel Nord della Georgia, negli Stati Uniti, ha fatto parlare di sé per un fatto più provocatorio che realmente attuabile.
Questa piccola città, chiamata Nelson, è uno dei posti più tranquilli del continente nord americano: la copertura della polizia non è di 24 ore su 24 e gli abitanti sono abituati a dormire con le porte aperte. Nonostante ciò, il sindaco, d’accordo con il consiglio comunale, ha deciso di imporre ad ogni capofamiglia il possesso di un’arma da fuoco (sono escluse persone con disabilità mentali e fisiche), utile a difendere i propri cari. In realtà l’ordinanza non è restrittiva, ma più che altro simbolica, perché di fatto non si possono obbligare le persone ad avere in casa pistole, fucili o quant’altro.
Il tutto scaturisce da una polemica alla lotta contro il II Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti D’America, il quale prevede il diritto a dotarsi di un’arma a scopo difensivo. Obama sta infatti cercando di ridurre la diffusione di armi da fuoco, soprattutto dopo le ultime stragi avvenute nel Paese. Ma, a quanto pare, non sono le sole lobby produttrici di armi a volere che il II Emendamento della Costituzione resti inviolato, ma anche i semplici cittadini, perfino quelli di una sperduta e sconosciuta cittadina della Georgia. Insomma, prima di bandire o limitare le armi per legge, bisognerebbe iniziare a lavorare sugli americani e far capire loro che devono avere meno paura.