[giovedì 4 marzo] Sveglia verso le 8, e prima sosta in Ambasciata per recuperare i nostri accompagnatori e dirigerci al porto: oggi infatti è il grande giorno dell’attraversata del fiume Congo.
Allo scalo di Brazzabille scopriamo quanto sia stato utile l’aiuto dell’Ambasciata d’Italia per salire sul traghetto. Anche Beppe, che di problemi nel mondo ne ha risolto tanti, ha dichiarato la sua impossibilità a superare questa marea umana unita nella disabilità (ciechi, paraplegici, mutilati, ecc) che prendono d’assalto i traghetti perchè a loro è consentito di fare commercio senza pagare tasse per ogni tipo di merce.
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La frontiera e l’imbarco assomigliano più a un girone dantesco dell’inferno che a un normale punto di imbarco. Centinaia di persone e colonne di disabili con i loro accompgnatori (scopriremo in seguito che un disabile al seguito permette un esenzione doganale ai commercianti) cercano di entrare sul battello presidiato dalla polizia. Questi per fermarli usano nerbi e fruste, urlando contro tutti in una confusione generale.
I camion di Overland, grazie al delegato dell’ambasciata, riescono in modo miracoloso a entrare sul traghetto che, straripante di persone e pacchi, comincia la navigazione verso l’altro lato del fiume. Noi, che cerchiamo di riprenderci dalle scene a cui abbiamo assistito, siamo in parte dentro i veicoli ed in parte sui tetti delle auto. Proviamo a riprendere e a fotgrafare in ogni modo sotto gli sguardi vigili della polizia e dei passeggeri che ci proibiscono ogni documentazione, tanto che varie volte provano a sequestrarci le macchine fotografiche e le videocamere.
Finalmente giungiamo a Kinshasa dove il responsabile della locale concessionaria IVECO ci accoglie con molta gentilezza e disponibilità, inoltre Con grande pazienza ci aspetta mentre sbrighiamo le pratiche doganali di ingresso nel paese.
Una lungaggine, per ora mai incontrata, è generata dalla disinfezione dei veicoli che, uno ad uno, vengono disinfestati dai germi “stranieri” con speciali pompe portate a spalla dai funzionari del locale “health control”.
Subito dopo ci accompagna alla concessionaria dove lasciamo i camion e proseguiamo verso l’abitazione privata che ci ospiterà per i due giorni che passiamo a Kinshasa. L’accoglienza del responsabile della concessionaria IVECO è encomiabile e ci permette di recuperare le energie per proseguire il viaggio.











