Thimphu, la capitale del Regno del Bhutan, uno degli stati più tradizionalisti e suggestivi al mondo (è permesso solo turismo con tour operator e la sua ricchezza si misura con la Felicità Interna Lorda), sta per avviare un’iniziativa unica e rivoluzionaria, in grado di unire ecologia e motori.
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Da marzo, infatti, inizierà la sostituzione prima delle auto del governo, per poi passare ai taxi e infine ai privati. Il costo dell’elettricità è molto basso in Bhutan e la popolazione ridotta di Thimphu, pari a 1.200.000 abitanti, rende questa iniziativa assolutamente alla portata di tutti.
In questa piccola monarchia le auto elettriche rappresentano quindi una nuova crociata ecologica, dimostrando ulteriormente quanto i governanti tengano all’ambiente e alla salute dei propri cittadini. Sarà Nissan a fornire le sue vetture elettriche al 100%, i modelli Leaf. L’unico problema, quindi, è al momento rappresentato dalla legislazione attuale che impone forti limitazioni per quanto riguarda l’importazione di auto dall’estero. Ma, essendo l’elettricità la risorsa più importante del Bhutan (l’energia idroelettrica permette la produzione di 2 miliardi di Kwh ogni anno, che vengono poi venduti all’India in cambio di combustibile fossile), un po’ come il petrolio per i paesi arabi, questo piccolo gioiello incastonato tra India e Cina troverà sicuramente una soluzione affinché la sua capitale diventi la prima città al mondo a mobilità totalmente elettrica.
È una grande occasione, un modo per far capire al mondo intero che il cambiamento è possibile; certo, pensare a sole auto elettriche in una metropoli non è ancora fattibile, ma è confortante sapere che ogni piccola realtà può dare il suo piccolo contributo per raggiungere, alla fine, un grande risultato.