Il sud est asiatico e alcune regioni della Cina sono famosi, dal punto di vista alimentare, per il consumo di insetti fritti, al forno e talora anche crudi, vivi. Il motivo? Non lo fanno sicuramente per moda o per provocazione, ma perché questi animali sono facili da reperire e ricchissimi in proteine.
Per questo, infatti, il loro consumo è vasto nelle zone più povere. Almeno per ora, visto che in futuro anche i paesi dove il gourmet in cucina è uno stile di vita, potrebbero subire l’invasione di grilli, cavallette, vermi e quant’altro striscia o saltella.
A sostenere questa ipotesi anche la FAO, preoccupata per un futuro neanche troppo prossimo, quando nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi di persone. Oggi siamo circa 7 e con il progredire dei paesi in via di sviluppo i consumi e gli sprechi si moltiplicheranno in maniera esponenziale. Da qui la necessità di trovare soluzioni alternative, per sfamare tutti in caso le risorse dovessero scarseggiare. Basta infatti pensare che i mari, le foreste e anche gli allevamenti vengono sfruttati già ora a regime massimo, con conseguenze pesanti per l’ambiente, oltre ad una serie di notevoli problemi etici.
Un duo di ricercatori altoatesini si è portato avanti con il lavoro, realizzando una barretta energetica al muesli a base di larve, premiata dall’Accademia svizzera delle scienze tecniche. Secondo gli inventori, gli insetti possono avere anche un ottimo sapore, tutto sta nel saperli preparare, un po’ come accade per la maggior parte degli alimenti. La cucina del futuro sarà a base di insetti? Quegli stessi per i quali oggi proviamo disgusto solo a vederli?