bhutanIncastonato tra India, Cina e Nepal, una piccola ed egemone monarchia vive una realtà del tutto diversa rispetto a quella degli altri Paesi dell’area himalayana. Si tratta del Regno del Bhutan, un gioiello remoto e inesplorato.

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Grazie a una politica interna ed estera molto efficiente e protettiva, se il Bhutan va verso l’autosufficienza economica e punta allo sviluppo tecnologico il merito è in gran parte dovuto al lavoro delle amministrazioni, che hanno gestito bene l’apertura controllata al turismo e la preservazione delle tradizione. Per questo il Regno del Bhutan non è snaturato, è anzi molto simile a come era decenni fa.

Per visitare questo piccolo regno è infatti necessario entrare con guide autorizzate dal governo, escludendo quindi il fai da te. Per capire la particolarità del Bhutan, è bene sapere che il re Jigme Singye Wangchuck, negli anni ’70, introdusse il concetto di Felicità Interna Lorda (in opposizione al Pil) come approccio mirato allo sviluppo; l’obiettivo era il miglioramento delle condizioni di vita delle persone e la ricerca del benessere generale.

Il periodo migliore per visitare il Bhutan è la primavera, insieme all’autunno, perché i cieli sono tersi, le temperature accettabili e la fioritura rende tutto più colorato. Inoltre, tra aprile e maggio e ottobre e novembre vengono celebrati i festival nazionali.

La visita tipo nel Regno del Bhutan che vi consigliamo dura circa una settimana e inizia da Delhi, dove vengono espletate le formalità per il visto e si entra a Paro, una bella cittadina che, da 2.300 metri di altezza, domina la valle sottostante. Il Regno del Bhutan è caratterizzato dalla presenza dei dzong, i complessi monastici dotati di una forte valenza storica, centri nevralgici della religione, delle burocrazia, delle amministrazioni e della rappresentanza militare.

L’esplorazione del Regno del Bhutan comprende la visita ai diversi monasteri dislocati per tutto il Paese, incorniciati da paesaggi spettacolari a circa 3.000 metri di altezza; valli lussureggianti e fiorite contrastano con picchi innevati e cieli azzurri tersi. I monasteri di maggiore importanza sono quello di Taktsang, cioè il nido della tigre, a strapiombo sulle rocce, e quello di Wangdi Phodrang. Per chi effettua il viaggio in primavera, è consigliato far combaciare le date con il festival di primavera che si svolge nel dzong di Chuukha.

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