Gli esterni del museo MAXXI di Roma ospiteranno, fino al 29 luglio, un’esposizione davvero suggestiva: dieci prototipi di casa ecologica, realizzati in diversi modi e tutti certificati. L’iniziativa è nata dal concorso Ecoluoghi 2011 ed è divenuta realtà grazie alla collaborazione tra aziende operanti nel settore delle costruzioni e architetti. I moduli esposti sono di 45 mq l’uno e sono pronti per diventare vere e proprie abitazioni, con misure personalizzate a seconda dell’esigenza.
Due dei progetti più interessanti, che avevano fatto parlare di sé anche nel concorso Ecoluoghi 2011, sono: la Casa Panoramica Bioclimatica, un progetto realizzato in Sardegna ad opera di Marinella Cogodda, Giaime Cabras e da Marco Bittuleri, che prevede l’utilizzo di lana di pecora sarda per isolare termicamente e acusticamente l’abitazione; e Legologica, una casa costruita in mattoni, simili a quelli dei Lego, vuoti ma molto resistenti grazie alla rete metallica di cui sono costituiti (ne avevamo già parlato qui) e riempibili direttamente sul posto con materiali di recupero.
La Bioedilizia sta cominciando a rendersi sempre più consapevole della sua importanza: partita come una categoria di nicchia, sta spingendosi sempre più verso l’ambito popolare, nonostante manchi ancora molto per ottenere l’attenzione generale del grande pubblico. Le case ecologiche sono impianti abitativi diversi da quelli cui siamo abituati e forse inizialmente possono far storcere il naso a qualcuno, ma pensate ai costi ridotti di installazione, al prezzo inferiore al metro quadro e al risparmio energetico, oltre all’enorme aiuto che si da all’ambiente.
E poi i cambiamenti fanno paura solo all’inizio: una volta subentrata l’abitudine vengono accettati e se ne comprendono tutti i benefici.