ratafia liquore catalano La Ratafia non è sicuramente un liquore sconosciuto a noi italiani, perché molto famoso in Abruzzo e Piemonte. Mentre nella terra di D’Annunzio si è soliti preparare la Ratafià con amarene e vino Montepulciano d’Abruzzo, in Catalogna gli ingredienti sono acqua, alcol, la noce verde, alcune piante aromatiche e la noce moscata. La Ratafia deriva infatti da un’antica tradizione di realizzare liquori a partire da erbe, cosa che è rimasta tipica in Spagna, soprattutto nella regione catalana.

 

Il mix di acqua, alcol, noci ed erbe viene fatto macerare per un minimo di 40 giorni; successivamente vengono aggiunte ulteriori quantità di acqua, alcol e zucchero. Il liquido risultante si lascia invecchiare in una botte in legno da vino per tre mesi. Alla fine si ottiene una bevanda molto dolce, con un colorito che richiama il caramello e un contenuto alcolico che oscilla tre il 26% e il 29%. La Ratafia viene di solito servita dopo un pasto, come liquore digestivo, e si può consumare sia a temperatura ambiente che con aggiunta di ghiaccio.

Nella regione di Garrotxa (tra Girona e i Pirenei), la Ratafia viene considerata come una bevanda nazionale; la sua produzione, prima domestica, con il tempo assunse proporzioni considerevoli da diventare di tipo industriale e infatti le è stato conferito il riconoscimento di origine geografica garantita. A Santa Coloma di Farners, nei pressi dell’area montuosa di Montseny, nella Catalogna centrale, si svolge ogni anno, da circa un trentennio, il Ratafia Contest Festival. Questo evento ha una storia molto particolare: nacque infatti come iniziativa privata e dopo poche edizioni l’amministrazione pubblica ne prese la direzione.