La Repubblica Democratica del Congo è stata teatro, negli ultimi decenni, di scontri e guerre che causano tutt’oggi un clima estremamente instabile. E l’ultima notizia proveniente dal continente africano parla della presa della città di Goma da parte del gruppo ribelle M23. Sul territorio occupato ci sono al momento 20 italiani, tra religiosi e scienziati.
Ma andiamo con ordine: chi sono i ribelli del gruppo M23, e cos’è Goma?
Il Congo non riscuote generalmente grande attenzione mediatica, a maggior ragione in questi giorni, caratterizzati dalle tensioni nella striscia di Gaza.
Il nome del gruppo ribelle si deve alla data in cui è stato raggiunto l’accordo fra l’esercito regolare e le milizie del CNDP, appunto il 23 marzo 2009. Dopo un periodo di aggregamento all’esercito, un’ala ha imbracciato nuovamente le armi e nell’aprile del 2012 ha dato vita al nuovo movimento. Sono conosciuti anche con il nome di Esercito Rivoluzionario Congolese e sono composti principalmente da minoranze del gruppo etnico Tutsi. Negano di essere appoggiati dal Ruanda e dall’Uganda e la stima dei combattenti va dalla 1.200 alle 6.000 unità.
Il Tribunale Penale Internazionale, nel 2006, aveva condannato il comandante capo Bosco Ntaganda (ai tempi del CNDP) per i crimini di guerra e per l’arruolamento di soldati-bambino. Il leader attuale è Sultani Makenga.
Le milizie M23 non hanno incontrato grande resistenza e sono entrate facilmente nella città di Goma, un vibrante centro commerciale (di circa un milione di abitanti) situato in posizione strategica, al confine tra Ruanda e Congo; la sua rete di infrastrutture supporta banche, ospedali, istituzioni accademiche e la base per un contingente di forze di pace delle Nazioni Unite. I ribelli controllano ora la città e i leader di Congo e Ruanda, Joseph Kabila e Paul Kagame, sono volati in Uganda per dei colloqui, mentre si susseguono voci che il Ruanda stia sostenendo le truppe occupanti.
Dopo le fine della guerra, nel 2003, questa è la prima volta che i ribelli entrano a Goma, dove vengono riportati anche episodi di cittadini che accolgono il gruppo M23 con grida di benvenuto. Al momento non è quindi intervenuto nessuno contro i ribelli, che minacciano di proseguire fino alla città di Bukavu se il governo rifiuta di entrare in trattativa. Intanto l’unità delle Nazioni Unite presente sul territorio, nota con l’acronimo di Monusco, non è scesa in campo dichiarando di non potersi sostituire all’esercito nazionale, temendo anche che un loro intervento possa portare ad uno scontro a fuoco pericoloso per i civili. Il ministro degli esteri francese, Laurent Fabius, ha quindi chiesto di modificare il mandato di Monusco, in modo che possa disporre di più poteri e fermare i ribelli.
Nel 2010 con Overland 12 abbiamo fatto visita a Goma e visto con i nostri occhi, ma anche testimoniato con le telecamere, la dura realtà scatenata dall’arruolamento dei bambini-soldato.
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