Alcuni attivisti pro-Russia hanno attaccato una centrale della polizia di Horlivka, una città dell’Ucraina orientale, vicino Donetsk, prendendo il controllo dell’edificio.
Il presidente ucraino ad interim, Olexander Turchynov, ha parlato di attacco da parte della Russia, ma ha lasciato intendere di supportare un referendum nazionale; lui stesso ha infatti detto che Kiev non è contraria al voto sul futuro del paese, come chiedono i manifestanti.
Turchynov ha anche aggiunto che l’Ucraina sta preparando un piano anti terrorismo contro gli occupanti armati che hanno preso possesso degli edifici a Sloviansk e in altre città del paese. Il presidente Olexander Turchynov è comparso in TV per annunciare al parlamento che Kiev potrebbe aprirsi alla possibilità di passare da una repubblica ad una federazione, concedendo anche più ampi diritti agli ucraini di lingua russa. A questo punto, però, la situazione sarebbe diversa rispetto alla Crimea, perché non voterebbero solo i cittadini ucraini di lingua russa, ma anche quelli di lingua ucraina, i quali rigettano l’idea di una federalizzazione.
Il presidente ucraino ha poi riferito di volere una nazione unita, indipendente e democratica, accusando Mosca di aperta aggressione nell’est dell’Ucraina; a queste dichiarazioni non è mancata la risposta russa, attraverso il ministro degli esteri Sergei Lavrov, il quale ha confermato l’interesse della Russia ad una Ucraina unita, ma con uguali diritti per tutti i cittadini.