sanchez yoani

La trentasettenne reporter e dissidente cubana Yoani Sanchez, nota per il suo blog Generation Y, è stata arrestata a Bayamo (zona est di Cuba), dove si trovava per assistere al processo, e cercare di far luce sul caso collegato, relativo alla morte di due oppositori cubani, Oswaldo Paya e Harold Cepero. Proprio oggi è stata rilasciata dopo 30 ore di custodia: “Siamo appena stati liberati! Trenta ore di arresto e un mucchio di aneddoti da raccontare”, pubblica sul suo blog: “Grazie a tutti coloro che hanno levato la loro voce e i loro tweet perchè riuscissimo a ritornare a casa!”.

L’accusa che pende sul dissidente Angel Carromero è di omicidio colposo, perché i decessi sono avvenuti a causa di un incidente stradale avvenuto lo scorso 22 luglio. In realtà la situazione non è molto chiara e per questo la blogger Yoani Sanhcez stava indagando, al fine di carpire informazioni riguardo l’accaduto.

La notizia ha ovviamente inondato blog e social network, sulla bocca, o meglio sullo schermo, di tutti. Arrestati insieme alla Sanchez erano anche il marito (nonché giornalista) di quest’ultima, Reinaldo Escobar, e altri attivisti. A visitarli a Bayamo è stato il figlio della coppia, il quale ha poi reso noto tramite altri blogger l’accaduto. In questi casi, come sempre accade, la verità non è sempre trasparente, anzi, resta coperta da una coltre torbida.

Mentre gli arrestati chiedono di continuare le indagini sulla morte di Paya e Cepero, al fine di svolgere un processo giusto, dall’altra parte, autorità e organi di informazione di regime parlano della Sanchez come di una reporter illegale di El Pais, che stava cercando di creare (alla fine ci è ugualmente riuscita, anzi forse anche meglio di quanto sia avvenuto) uno show mediatico.