Kyuftah e lavash nella cucina armena

La cucina armena non è famosa nel mondo, ma presenta delle caratteristiche uniche, grazie alle influenze ricevute dalla cultura ellenica e mediorientale. L’essenza della cucina armena consiste nella miriade di piccoli e grandi segreti.

Il carattere unico è dato dall’utilizzo di varie erbe, pesce, pane, carne, acque sorgive e prodotti caseari. Il formaggio, le erbe e il lavash, un pane tradizionale fatto con farina integrale, sono dei componenti immancabili su un tavolo di una cucina armena.

Il lavash viene cotto in una sorta di forno di terracotta dalla forma ovale (toneer), scavato nel terreno. Il pane è alto circa 2-3 mm. In Armenia si usa per avvolgere erbe, formaggio e altri cibi.

Un altro pezzo forte della cucina armena è la grigliata, Khorovats, che impressionò a tal punto lo scrittore Alexander Dumas, nel suo viaggio verso il Caucaso, che questi raccomandò ai suoi amici francesi di assaggiarlo. I khoravats vengono fatti con carni di vitello, maiale e suino, precedentemente marinate e poi cotte su spiedini di metallo.

Altre specialità sono i Kyuftah, preparati con carne macinata di vitello, oppure i Dolma, carne avvolta in foglie di vite o di cavolo, e in estate riempita con melanzane, peperoni e pomodoro.

La cucina armena vanta anche dei piatti dedicati alla sola stagione invernale, come carne o pesce affumicati. Uno dei più popolari è il ghavurma, vitello o agnello fritto, messo in un barattolo di argilla e tenuto sotto il terreno.

Tra i pesci, spopolano quelli acqua dolce: il lago Sevan, ad esempio, è particolarmente conosciuto per la sua varietà di Ishkhan, storione, caviale e Sig, una trota di lago.

Su una tavola armena è difficile non trovare il madzun, lo yogurt, utilizzato per le zuppe tradizionali (spa e tana pur) e per marinare la carne.

Chiudiamo con frutta e lavorati alcolici: tra i primi, sono degne di menzione le albicocche, l’uva, le pere e le pesche, mentre per il cognac l’Armenia ha sempre avuto una forte tradizione, un tempo molto influente. A tal proposito si pensi che un esperto di cognac come Winston Churchill preferiva bere solo la varietà armena.