
Foto di ©Francesco Sangalli – overland.org
Ci svegliamo con la pioggia, molto strano in questo periodo dell’anno. Che sia di cattivo presagio?
Passiamo la mattina ancora a Monrovia alla ricerca di gomme di scorta (che non riusciamo a trovare) e a riparare gli ammortizzatori del Crafter, che stavano cominciando a risentire delle tantissime sollecitazioni che le strade africane comportano. Ci muoviamo a mezzogiorno dirigendoci verso sud per andare a campeggiare su una spiaggia. Lasciamo alcuni mezzi alla spiaggia per muoverci con più agilità nelle strette stradine che andiamo ad affrontare, dirigendoci verso il porticciolo che ci conduce ad un’isola vicina dove vivono degli scimpanzè. Purtroppo però, a causa del brutto tempo ancora persistente, non è possibile andare in barca. Decidiamo di rimandare la visita a domani e di dirigerci verso la piantagione di cauchuc non molto lontana data in concessione dal governo liberiano alla Firestone nel 1926 per novantanove anni!
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Arrivati alla piantagione scopriamo che colui che avrebbe potuto darci il permesso di entrare a visitare se ne è andato da appena una decina di minuti, e non riusciamo a rintracciarlo neanche telefonicamente. Rimandiamo dunque anche questa visita e torniamo alla spiaggia per preparare il nostro accampamento. Mentre disponiamo i veicoli a semicerchio per piantarvi in mezzo le tende il camion s’insabbia, bloccandosi. Passiamo la successiva ora (ormai al buio) a cercare di tirarlo fuori dalla sabbia, ma la stanchezza, la delusione per gli inconvenienti della giornata e la mancanza di luce ci fanno desistere rimandando anche questa attività a domani. Piantiamo dunque le tende, mangiamo un piatto di pasta e ce ne andiamo a dormire ancora una volta cullati dal rumore delle onde dell’Oceano giusto davanti a noi.
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