Le barriere coralline sono gli ecosistemi più spettacolari e fragili del pianeta, ma la regressione che stanno vivendo in questo periodo non rappresenta affatto un caso isolato. Ben 4.000 anni fa e per un periodo di circa 2.500 anni, il cambiamento climatico repentino produsse una vera e propria catastrofe nel Pacifico: tutte le barriere coralline dell’area collassarono, come hanno dimostrato gli studi dell’Istituto di Tecnologia della Florida.
La stessa situazione potrebbe verificarsi oggi, a causa dell’inquinamento umano: in pratica c’è il rischio che si verifichino le stesse condizioni di 4.000 anni fa, quando importanti variazioni meteorologiche (note come El Niño) aumentarono la temperatura dei mari. Questo stesso effetto sarebbe prodotto dai gas serra rilasciati nell’atmosfera e gli effetti potrebbero essere devastanti, come il blocco della crescita delle barriere coralline; quando accadde in passato, il fenomeno riguardò gli ecosistemi marini del Giappone, dell’Australia e della costa occidentale degli Stati Uniti. Le barriere coralline sono oramai diventate, in alcuni Paesi, una vera e propria fonte di sostentamento grazie al turismo; e, proprio quando si iniziava a prender coscienza della salvaguardia dei coralli e di tutto ciò che vive intorno ad essi, un’altra imponente minaccia fa capolino. A questo punto, però, non basta la consapevolezza dei turisti o delle autorità locali preposte alla tutela delle barriere coralline; il problema è più serio e riguarda l’intera umanità e la sua propensione all’aggressione della natura. I danni questa volta potrebbero essere più gravi e addirittura durare oltre i 2.500 anni, periodo che già sembra infinito.