Morsi annulla decreto, nuove polemiche Il presidente egiziano Morsi ha deciso di fare marcia indietro sul decreto costituzionale che sta facendo discutere tutta l’opinione pubblica internazionale e che ha scatenato polemiche e rivolte a Il Cairo, con sette morti e diversi feriti.

Gli scontri sono nati dopo che è stata resa nota la natura del decreto, che di fatto darebbe poteri quasi illimitati a Morsi. Vista la situazione, il presidente ha deciso di annullare il decreto e di passare la decisione ad un referendum, stabilito per il 15 dicembre.

Mancando soli pochi giorni alla data, il principale movimento di opposizione, il Fns (Fronte di Salvezza Nazionale) ha chiesto di cancellare definitivamente il decreto, senza andare al referendum. Morsi, in risposta, ha chiesto all’opposizione di proporre delle modifiche al testo, ma ha ricevuto solo pareri negativi. Secondo loro, si sta tentando di truffare i cittadini, disinformandoli sulla reale natura del decreto, che minerebbe la costruzione di basi democratiche (che erano state gettate durante gli scontri della Primavera Araba) della Repubblica Araba d’Egitto.

Per i Fratelli Musulmani, la revoca del decreto sarebbe invece il segno di un dietro front, per cui bisognerebbe lasciare che il popolo decida con un referendum.

Si prevedono dunque dei nuovi movimenti di protesta, con sit-in all’esterno del palazzo presidenziale; la situazione resta particolarmente accesa e pronta a esplodere, qualora arrivassero provocazioni da entrambe le parti. Ad avvalorare questa tesi, la presenza di aerei F16 egiziani sulla città di Il Cairo, anche in pieno giorno.