Quando si parla di violenza sulle donne spesso si mettono i risalto gli eventi che si verificano nel mondo ‘occidentale’, trascurando alcuni aspetti, davvero terribili, che invece accadono in Africa. Le accuse di stregonerie sono ancora utilizzate in diversi paesi, proprio come accadeva nel periodo più buio della storia europea.
Non si tratta infatti di sola violenza fisica, ma di una serie di conseguenze che portano la donna ad essere abbandonata da tutti, amici e parenti, ad essere umiliata, torturata e anche uccisa. Le accuse di stregoneria si basano su credenze e paure sconosciute o inspiegabili; una donna può essere una strega se compare nei sogni di una persona malata, significando che è stata lei stessa a causare la malattia..
In Ghana, ad esempio, le streghe sono accusate di utilizzare i propri poteri magici per portare calamità e sfortune ad intere comunità o per uccidere famiglie vicine. Di recente un uomo è stato arrestato per avere picchiato a morte la nonna, colpevole secondo lui, della sua elefantiasi. Nel nord del paese, dove la povertà è molto accentuata e dove è particolarmente sentita la cultura dell’animismo, le accuse di stregoneria vengono giudicate dai capi tradizionali; a causa di questa giustizia sommaria, molte donne sono costrette a fuggire dalle loro case e ad abbandonare le famiglie.
Una piaga davvero profonda, al momento all’apparenza incolmabile, che segna in maniera netta la difficoltà delle donne africane a emergere in determinate culture: le accuse di stregoneria, infatti, vengono usate anche contro donne carismatiche, per troncare un loro possibile successo in campo economico o politico.