Tempo impiegato 7h.37´
media 24 km
Dislivello mt. 2190

Ieri è stata una tappa davvero cruciale con lo scavalcamento del passo di Dizil Dag ancora innevato; pioggia gelata e vento gelido con temperatura non oltre i 10° e temporale che si abbandona dopo alcuni chilometri. Oggi nella prima parte della tappa risaliamo la grande vallata del fiume Kizilmark. La strada prende a salire per portarsi nel bacino del fiume Kekit, tributario del Mar Nero. Non sappiano quanto sia lunga la salita perché, come al solito, le carte non riportano le quote. “La rampa” come la chiamano i poliziotti locali si rivela ben più impegnativa del previsto e, sotto l´ormai consuteto temporale pomeridiano, ci porta fino ai 2190 metri del passo. Il motivo ricorrente della lunga tappa di oggi è il corso del fiume Eufrate che seguiremo fin quasi alle sorgenti. La sua valle alterna tratti larghi e pianeggianti a settori stretti che presentano ripide rampe. I primi 71 chilometri non presentano problemi, ma dal paese di Tercan la strada taglia il corso del fiume che compie una grande ansa salendo ad un passo, come al solito non riportato né quotato dalle carte. Si affronta la salita decisi fra le solite nuvole temporalesche che presto si scaricano con una breve ma intensa grandinata. La salita ci porta dai 1450 metri di Tercan ai 2050 metri dal passo dal quale si ridiscende ripidamente ai 1600 metri di Askale dove riprendiamo il corso dell´Eufrate ormai ridotto a livello di torrente. Dopo pranzo consumato come al solito in una stazione di servizio percorriamo l´ultimo tratto della valle, ora larga e pianeggiante, e con il sole raggiungiamo la città di Erzurum, la piùimportante del Kurdistan. Che esistano ancora in questa area problemi politici il fatto che oggi siamo stati scortati, oltre che dalla solitamacchina della polizia, anche da un autoblindo della gendarmeria dotato di mitragliatrice e con soldati in assetto di guerra.