Percorsi in h. 6.30´
media 23 km/h.
Dislivello metri 1842

Alle sei siamo già in sella per affrontare al fresco una tappa che si preannuncia piuttosto lunga. La salita, inaspettata, ci sorprende subito e ci guida per una quarantina di chilometri fino ad un passo di quasi 2000 metri. Al di là di distende uno stupendo altopiano steppico apparentemente senza confini, punteggiato solo da qualche isolato villaggio e dai ruderi di antichi caravanserragli. Siamo infatti sulla strada percorsa nei secoli da tutte le carovane di commercianti e di eserciti di conquistatori dirette verso Occidente e viceversa. Oggi il problema non è il caldo, ma il vento che soffia fortissimo senza ostacoli e che ci prende d´infilata. Dopo il pranzo consumato all´ombra di stentati alberelli, il gruppo si spezzetta per poter usufruire della protezione dei tre pulmini che sembra facciano da chioccia oltre che da riparo. Con grande fatica superiamo così la città di Amanrud famosa per le coltivazioni di pistacchi che crescono ai lati della strada all´interno di muri di fango e con una deviazione di cinque chilometri raggiungiamo il nostro albergo a Bastan. Anche qui non esiste Internet, ma il sindaco che ci accoglie e che ci accompagna a visitare la cittadina, mette a disposizione quello del Comune. Vi andiamo pieni di speranza. Se il tentativo dovesse fallire, invieremo solo i testi via fax. Per le fotografie bisognerà aspettare il 12 giugno e la città di Mashhad, la più importante dell´Iran dopo la capitale. Naturalmente “inshallah”, se questa è la volontà di Dio.