Urban SkyfarmQuando gli spazi urbani cominciano a scarseggiare e l’approvvigionamento di risorse diventa più difficile, ecco che nuove idee compaiono all’orizzonte: l’ultima si chiama Urban Skyfarm ed è un progetto che prevede la realizzazione di un grattacielo-albero, sul quale praticare la coltivazione idroponica (cioè fuori dal suolo), riducendo le emissioni di CO2 e producendo cibo sopra il suolo, che viene così liberato.

Urban Skyfarm è un concept molto ambizioso, e per questo criticato in alcuni punti, che però si è piazzato secondo al concorso A Design Award Winner: il motivo di tale successo è da leggere nelle premesse del progetto.

Urban Skyfarm

Innanzitutto si tratta di un nuovo modo di vivere e vedere la città urbana; la metafora del grattacielo come albero è stata studiata sotto ogni punto di vista, a partire dalle radici, rappresentate dalle fondamenta; poi viene il tronco, cioè la parte centrale, più estesa, dove si trovano uffici e appartamenti; quindi i rami, cioè i giardini a coltivazione idroponica e infine le foglie, pannelli fotovoltaici in grado di fornire energia pulita e rinnovabile.

Urban Skyfarm

Inoltre, gli spazi verdi servono anche a proteggere dalla calura estiva, offrendo zone di ombra utili anche per promuovere attività sociali. Con Urban Skyfarm viene applicato alla lettera il concetto di casa passiva autonoma, in grado non solo di provvedere quasi totalmente al proprio fabbisogno energetico, ma anche di garantire il sostentamento base ai suoi abitanti. Il primo grattacielo Urban Skyfarm, progettato da giovani architetti newyorkesi, potrebbe essere realizzato nella capitale sudcoreana Seoul.

Urban Skyfarm