Nato a Torino nel 1932 ha ottenuto la laurea in Medicina e Chirurgia e quindi
numerose specializzazioni. Espletato il servizio militare in Marina, ne fu congedato, dopo alcune missioni navali all”estero, con il grado di Tenente di vascello medico, e si trasferì a Sanremo, ove fu assunto presso il locale Ospedale Civile in qualità di Radiologo. Ottenne quindi la direzione
della Sezione di Radiologia e Terapia fisica come Primario sino al 1989, anno in cui si dimise per cessare l”attività professionale specialistica. Dagli anni Cinquanta ha partecipato, come medico, a numerosi viaggi organizzati dalla “Trekking International” di Beppe Tenti, in Messico presso le tribù
Tarahumara, in Alaska con cani e slitte nella regione del Tasjaq, in Tanzania con l”ascesa al Monte Kilimangiaro, in Nepal raggiungendo il campo base dell”Everest sulla vetta del Kala Pattar, in Asia percorrendo la via della seta con mezzi locali da Venezia a Pechino, nel Sahara Algerino lungo il deserto del Tenerè, l”Egitto e parte della Nubia settentrionale, e ha compiuto il giro completo, per terra, del Mediterraneo. E” quindi entrato a far parte, sempre come medico, delle spedizioni OVERLAND di Beppe Tenti, partecipando a 5 delle 6 edizioni, dal 1996 al 2002. In tutte queste situazioni l”affiatamento che riuscì a ottenere con tutti i membri si trasformò in breve in rapporti di vera, sincera e duratura amicizia, condizione essenziale e indispensabile per il loro buon esito.
Nel corso di tutte le spedizioni ha svolto attività professionale sia a
favore dei componenti dei gruppi sia nei confronti delle popolazioni locali che
via via si andava incontrando.
Sui primi ha effettuato anche una serie di sperimentazioni
scientifiche in collaborazione con l”Istituto Monzino della Università
di Milano, monitorando i vari componenti delle spedizioni in condizioni diverse,
per altitudine (sino a 5.200 metri) e di temperatura (da- 30° a + 45°), ed inviando
in tempo reale all” Istituto milanese per via telematica i rilievi sulla loro
funzionalità cardiaca e respiratoria, sulla pressione arteriosa, sul peso corporeo
e sulla massa grassa in condizioni basali.
Per quanto concerne le patologie rilevate
nei membri delle spedizioni, esse sono state di normale incidenza in funzione
delle zone e dei climi attraversati ( malaria, dissenteria, colpi sole e di calore,
ferite, punture di insetti, ustioni, distorsioni e anche fratture, lussazioni)
tutte risolte positivamente con i presidi medici di cui si era provveduto alle
partenze, superando anche le conseguenze di un incidente nel quale furono coinvolti
alcuni di essi.
Assai più problematica fu l’assistenza che venne richiesta da parte di tutte le popolazioni incontrate, prive da sempre di ogni forma di assistenza sanitaria, per le quali si dovettero affrontare situazioni spesso drammatiche (meningiti, polmoniti, fratture scomposte, morsi di scorpione, enteriti,
glaucomi, patologie dentarie, menorragie, amebiasi, malaria, denutrizione, ecc.) con
scarsità di presidi medici specifici, risolte spesso con metodi empirici.
Le esperienze professionali e soprattutto umane così vissute direttamente
hanno permesso di rivedere, ad ogni ritorno nel nostro quotidiano, il modo di agire
e di pensare, continuando a operare, nei limiti del possibile, all” aiuto di quelle
popolazioni, arricchiti interiormente da una serie di ricordi indimenticabili.
Se la salute e le forze glielo consentiranno, lo spirito d”avventura che lo
ha sempre stimolato potrà indurlo ad affrontare ancora nuove, entusiasmanti prove.