heat map, mappa per incentivare il risparmio energeticoHeat Map è la mappa del calore, secondo la traduzione letterale dall’inglese. Si tratta in effetti di una mappa, approvata dal Dipartimento per l’Energia e il Cambiamento Climatico britannico, volta ad individuare le zone in cui le caldaie domestiche producono il maggior numero di emissioni di carbonio, il responsabile principale dell’inquinamento atmosferico. Con questa mappa del calore, verranno incrociati i dati derivanti dalle rilevazioni in edifici privati, uffici pubblici e industrie, senza violare minimamente la privacy delle persone, come hanno garantito. L’obiettivo è quello di osservare le zone in cui il consumo energetico è maggiore per incentivare la realizzazione di impianti centralizzati e dall’alta efficienza termica. La Heat Map sarà anche a disposizione dei cittadini, che potranno così rendersi conto della distribuzione energetica nel proprio quartiere e provvedere anche a iniziative private, che andranno poi esaminate ed eventualmente approvate dal Dipartimento per l’Energia e il Cambiamento Climatico.

Uno dei progetti che si punta ad incentivare è quello del teleriscaldamento, un sistema di distribuzione del calore basato un’infrastruttura dedicata. Il funzionamento consiste nell’invio, con successivo ritorno, di acqua calda surriscaldata e vapore, da una grossa centrale di produzione alle abitazioni, utilizzando tubazioni interrate e isolate. In questo modo il Regno Unito si è messo sulla strada che porta alla ricerca di un sistema per tenere sotto controllo e monitorare i consumi energetici nazionali; certo, sono ancora da ottimizzare alcuni parametri, come la precisione relativa alle misurazioni di ogni singola abitazione, ma il progetto può portare buoni frutti, sia sotto il profilo del risparmio energetico, sia per la tutela dell’ambiente, grazie a un utilizzo efficiente delle risorse.