Dopo avervi parlato dei cibi più disgustosi passiamo a quelli più costosi del mondo (sempre secondo la classifica del New York Daily News).
Inversamente a come si fa con il menu partiamo dal dolce: la “coppa della serendipità”, servita al Serendipity 3 di New York (225 East 60th Street) è in sostanza un gelato al gusto cioccolato derivante da cacao proveniente da 14 paesi, aromatizzato con 5 grammi d’oro e spolverato scaglie di tartufo. Costa 25mila dollari (17mila euro). Al secondo posto la sostanza più naturale del Pianeta, l’acqua. “Kona Nigari” è un’acqua minerale proveniente dai fondali delle Hawaii (a più di 600 metri di profondità).
La pizza vi fa pensare ad’economica margherita: la pizza Bellissima, venduta nel ristorante Nino’s di New York (39 West 46th Street), è tutt’altra cosa. Va prenotata almeno con un giorno di anticipo e ogni boccone costa circa 50 dollari (circa 670 euro totali per una pizza intera). E’ ricoperta con pezzetti di coda d’astice, panna acida francese e quattro tipi diversi di caviale.
Tra i cibi più costosi del mondo, c’è anche il nostrano tartufo bianco del Piemonte, venduto fino a 600 dollari l’etto (400 euro). Kopi Luwak deve il suo prezzo elevato alla tecnica di produzione: viene ottenuto da chicchi ingeriti e defecati dal Musang, un gatto-scoiattolo che vive nelle foreste asiatiche. In tema aperitivi la scelta più lussuosa è il Martini Cocktail: al posto della classica oliva c’è un preziosissimo diamante firmato Bulgari da un carato, dal valore di ben 16mila dollari (10.700 euro).
Tra i prodotti italiani si classifica anche lo zafferano, l’oro d’Abruzzo. Ma anche un ‘semplice’ panino può diventare di lusso: il più costoso del mondo si trova al bancone dei grandi magazzini Selfridges di Londra (Selfridges London 400 Oxford Street London W1A 1AB ) e costa £85 (equivalente a 123€ circa). E farcito con pregiatissima carne di manzo Kobe, foie gras, tartufo nero, formaggio brie de maux, peperoni rossi, senape, pomodori di prima scelta,prugne e pane a lievitazione naturale. Si chiama panino McDonald’s dal nome dell’inventore ma non ha nulla a che vedere con la catena di fast food.