Il detto “un occhio, tre paesi” nasce per sintetizzare la situazione di conflitto che si è venuta a creare nella Cina nord orientale. Questa frangia del Paese è quasi del tutto esclusa dall’accesso al mare per via delle interferenze geopolitiche dei Paesi confinanti. Qui infatti convergono gli interessi della Corea del nord e della Russia. Quest’ultima ha sottratto a Pechino l’accesso al mare con l’annessione guidata del 1860. Nel 1991 invece la Corea del Nord ha individuato nella città di Rajin e la vicina Sonbong una strategica “Zona Economica speciale di Rason”.
In questo ultimo periodo però la Cina sta cercando di realizzare il sogno del mare: Pechino sta investendo in infrastrutture che dovrebbero costituire una nuova Via della Seta dalla provincia autonoma di Yanbian per il trasporto di merci via mare. E in questa spartizione di interessi si inserisce anche la Corea del Sud, che vorrebbe la sua fetta di torta. Il focus è il porto di Rajin che gli economisti individuano come ‘la prossima Rotterdam’. In queste terre Overland è stato più volte nel corso delle sue spedizioni: la Cina e in particolare la via della seta hanno affascinato il pubblico di Rai Uno. Seguire queste spedizioni non è quindi solamente un modo di viaggiare nello spazio e nel tempo ma anche di documentarsi sulle vicende e i giochi di interessi di quest’area. Se non avete visto le spedizioni dei camion arancioni in Cina o se volete collezionarle o regalarle, visitate il sito web per conoscere le offerte sui cofanetti dei dvd che raccolgono le puntate e contenuti speciali.