[venerdì 12 febbraio] Al mattino decidiamo di visitare il mercato dei feticci di Lomé che in effetti benché turistico si rivela molto interessante. Resti di ogni tipo di animale si mescolano con statuine e oggetti “magici” che vengono utilizzati durante i riti voodoo. La scena è assai impressionante e in certi frangenti anche ripugnante.
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Nel pomeriggio invece assistiamo ad un vero rito voodoo denominato Coku, in un villaggio posizionato a circa 70 km da Lomé. Il rito è molto emozionante e tutti i partecipanti vengono subito coinvolti dal ritmo dei tamburi. Una serie di danzatori voodoo con danze acrobatiche e tagli sul braccio chiamano gli spiriti. La loro missione è quella di far uscire gli spiriti dal feticcio situato davanti al prete voodoo durante la cerimonia in modo da non avere sorprese negative nel villaggio nel prossimo futuro. Quando lo spirito esce dal feticcio si impossessa di un abitante del villaggio che va in trance e a quel punto tutto il villaggio si può ritenere tranquillo. Se non dovesse accadere, nel villaggio succederà invece una tragedia a breve. Durante la nostra presenza ben tre persone vengono possedute dallo spirito così che il villaggio potrà dormire sonni tranquilli.
Andiamo via al tramonto dopo la fine della cerimonia contenti di aver assistito a questo rituale tipicamente africano.
Sempre nel pomeriggio i due medici della Cooperazione Italiana Cesare Beghi e Marcello Zinelli visitano un ospedale nel Nord del paese con l’intento di stabilire un contatto per il futuro, ma soprattutto per continuare la campagna di sensibilizzazione sul diabete giovanile così come sulle principali regole sanitarie dell’OMS.
Torniamo tutti a Lomè dove finalmente incontriamo Susanna Carlsung, responsabile di TransAfrica in tutta la regione, vera forza propulsiva e organizzativa dell’agenzia.