Ormai abituati alle sfide estreme, anche questa volta i nostri mezzi di Overland non hanno deluso. Sebbene l’itinerario sia più breve rispetto alle tranches precedenti, infatti, vi si ritrovano enfatizzati tutti gli ostacoli che hanno animato le altre due spedizioni. Il deserto nelle sue molte forme è forse stato il protagonista di Overland 3, ma non sono mancate le foreste sub-tropicali, la savana, le catene montuose, una spruzzata di neve e ghiaccio quasi a sottolineare che, ancora una volta, il progetto Overland unisce gli estremi, collega gli antipodi.

L’itinerario di Overland 3 ha richiesto tutta la flessibilità che uomini e mezzi hanno effettivamente dimostrato di possedere, per far fronte al continuo mutare degli scenari naturali, ma anche umani e culturali, che ben più della distanza separano Città del Capo da Capo Nord.

Il viaggio ha avuto inizio a Città del Capo, all’estremità meridionale del Sud Africa. La carovana ha quindi attraversato lo Zimbabwe, lo Zambia, la Tanzania e il Kenya alla volta di Etiopia ed Eritrea. Imponenti scenari naturali, animali, cascate grandiose e infinite savane caratterizzano la traversata africana, che è stata l’occasione per fare il punto anche sulle prospettive di un continente dalle difficoltà vaste quanto i suoi orizzonti.

Kenya

Raggiunta Djibouti, sul golfo di Aden, la carovana si è spostata in nave dall’altra parte dello stretto, in Arabia. Seguendo la costa meridionale dello Yemen, per quanto consentito dall’imperare di un deserto attraversato soltanto da labili piste, Overland 3 si è diretta alla volta dell’Oman, proseguendo attraverso gli Emirati Arabi Uniti, il Qatar e l’Arabia Saudita: un periplo della penisola che si è concluso in Giordania, ma anche un tuffo in una realtà complessa, dai difficili equilibri tra Islam e Occidente, tra sviluppo economico e tradizione, tra deserto e pozzi di petrolio.

Arabia

Giordania, Siria, Turchia, Grecia: nel breve volgere di poche migliaia di chilometri sono racchiuse le basi stesse della cultura occidentale. L’itinerario si è quindi snodato verso nord, attraverso quello che fu il blocco sovietico: Bulgaria, Romania, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, le Repubbliche Baltiche. Sarà interessante vedere come ogni Paese abbia saputo gestire la propria ritrovata libertà.

Balcani

Ed ecco la spedizione approdare agli antipodi, in Finlandia, terra di laghi e di betulle; le savane africane e le sabbie arabiche sembrano lontane anni luce da qui. E finalmente ecco la Norvegia e Capo Nord, simbolico Tetto d’Europa, stretto tra neve e ghiacci, un angolino bianco nell’infinito mosaico di colori del mondo. E forse questo è il messaggio di Overland, che di strade sulla terra ne ha percorse davvero tante: realizzare un prezioso ritratto televisivo del nostro pianeta a cavallo tra secondo e terzo millennio.

Capo Nord

Overland 3 ha scelto di farsi portabandiera dell’Unicef nella speranza di contribuire a costruire un futuro migliore per i piccoli di oggi, l’umanità di domani.

Overland 3 a favore dell'Unicef