Il Kerala è una porzione di terra dell’India Sudoccidentale, sconosciuta ai più, ma in grado di offrire scenari ed emozioni uniche. Diversa dalla solita immagine dell’India, questa area presenta una fitta e rigogliosa foresta tropicale, dove persistono antiche tradizioni. Molto interessante anche la possibilità di praticare trekking. Il periodo consigliato per una visita nel Kerala va da ottobre fino ad aprile, con i primi di maggio spesso ancora buoni. Il tempo minimo suggerito è di due settimane.
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La lista delle attrazioni di non perdere è lunga, ma si può cominciare citando Kanya Kumari, l’estremità meridionale dell’India, in cui la natura si esprime nella sua massima espressione. Molto affascinanti sono le escursioni in barca lungo i canali color smeraldo o i bellissimi laghi Punnamda e Vembanadu, su tipiche imbarcazioni, The Kettuvallum, cioè le barche del riso.
La ricca fauna del Kerala è visibile all’interno della Riserva Naturale Periyar: qui, per mezzo di una barca, si possono compiere escursioni per osservare tigri, scimmie, bisonti, elefanti e leopardi. Meno ricco, ma comunque ben rappresentato dalla fauna locale, è la Valle dei Rododendri, nella quale una guida accompagna i visitatori alla scoperta delle bellezze del posto.
Il trekking parte da 1.500 metri, per arrivare a 2.600; il percorso si presenta distinto da praterie e foreste pluviali d’alta quota, nelle quali si avvicendano sambar, elefanti, orsi bradipi e il Nilgiri Tahr, una specie di stambecco in via d’estinzione. Altre splendide camminate si possono effettuare presso Munnar, caratterizzata da dolci declivi erbosi coltivati a tè, caffè e cardamomo.
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