L’Expo 2015 ha un futuro sostenibile, perché quanto realizzato per la tanto attesa fiera verrà recuperato e utilizzato in futuro come un centro permanente per la ricerca sull’ecologia e sull’alimentazione.
Sarà un polo internazionale, sul quale basare un nuovo modo di fare ricerca sull’ambiente e sull’alimentazione, primo nel mondo del suo genere. L’obiettivo è quello di creare una base per lo studio delle eccellenze nel campo dell’ecologia e dell’alimentazione, con ricerche mirate alla divulgazione. Un progetto di questo tipo servirebbe a legittimare la costruzione di un impianto fieristico all’avanguardia e costoso, al centro di polemiche riguardo la sua realizzazione.
L’intesa è stata firmata dal ministro per l’ambiente Clini e dall’amministratore delegato per Expo 2015 Giuseppe Sala. Expo 2015 è anche una possibilità per sensibilizzare molte nazioni sul problema ambientale: la previsione è infatti quella d’invitare 130 paesi e al momento 120 hanno aderito. Saranno quindi presenti molte realtà, ognuna delle quali potrà portare proposte e contenuti, che poi verranno sviluppati ed eventualmente contestualizzati.
Al centro del progetto ci sono le energie alternative e le politiche per uno sviluppo sostenibile, in modo da utilizzare le risorse in modo ecologico, ovvero senza influire, o per lo meno facendolo nel modo più blando possibile, sull’ambiente.
Il centro si chiamerà International Center for food and environment security dovrebbe essere ufficializzato entro 60 giorni dalla sottoscrizione del protocollo di Expo 2015, con una proposta di programma di lavoro accompagnata dallo statuto e dall’atto costitutivo.