inquinamento unione europea L’inquinamento atmosferico, una preoccupante ma ancora sottovalutata variabile della società moderna, prodotto dello sviluppo tecnologico e industriale, rappresenta anche la causa di morte per oltre 350 mila persone ogni anno.

L’inquinamento agisce in maniera subdola, silenziosa e nel tempo, provocando malattie di diversa gravità, che con il passare degli anni degenerano fino alla morte. I dati, riportati dalla Aea, ovvero l’Agenzia europea per l’ambiente, parlano anche di un costo di 100 miliardi per la cura dei malati ogni anno in tutta Europa e identificano i maggiori responsabili nei mezzi pesanti di trasporto. Il costo di questi giganti della strada varia da Paese a Paese, con la Svizzera in testa a 0,12€ a chilometro percorso; Italia, Austria, Germania, Romania e Lussemburgo seguono a quota 0,08€.

La geografia di alcune località influisce negativamente, perché laddove è più alta la densità di popolazione e non ci sono sbocchi sul mare o correnti di aria a spazzare via lo smog, l’effetto dell’inquinamento è decisamente maggiore. Esempi possono essere grandi città come Milano, Zurigo, Bucarest e Barcellona nonostante quest’ultima si affacci sul mare. Nella Germania la zona più a rischio è la valle della Ruhr.

Per questo motivo l’Unione Europea ha deciso di intervenire con una stretta sullo smog, andando ad agire sulla riduzione delle emissioni inquinanti del trasporto su gomma: entro ottobre 2013, infatti, dovrà essere obbligatoriamente adottata dai Paesi membri una nuova direttiva che prevede delle tariffe particolari per strade e autostrade, con costi aggiuntivi per i mezzi pesanti; queste entrate dovrebbero poi essere investite per coprire i costi sanitari derivanti dall’inquinamento e trovare soluzioni sostenibili per il trasporto merci. Speriamo solo che i soldi non vengano canalizzati verso altri finanziamenti e che, di conseguenza, non aumentino i prezzi dei prodotti.