Detta così sembra più un macabro rituale che un’iniziativa ecologica, ma di certo Greenpeace non è famosa per le torture ai danni di animali indifesi, anzi, lotta in continuazione per proteggerli.
Quella di mettere il pesciolino, divenuto famoso grazie al film di animazione della Pixar Alla ricerca di Nemo, in un frullatore serve in realtà a porre l’attenzione su un serio rischio che sta per correre la Grande Barriera Corallina australiana.
Già le ultime analisi hanno rilevato livelli di inquinamento mai registrati negli ultimi 40 anni; inoltre la miniera di carbone Carmichael ha ottenuto il permesso ad ingrandire il suo porto, mettendo a serio rischio l’habitat dell’intera zona. Per far capire quali siano i reali e potenziali danni, Greenpeace ha realizzato un video di alto impatto, a cui ha prestato la voce l’attore Richard Roxburgh. Il filmato inizia con un primo piano del pesce pagliaccio, Nemo, tra rocce e coralli, e pian piano, mentre Roxburgh spiega la minaccia costituita dalla miniera di carbone, la camera si allarga e lascia scoprire allo spettatore che il pesce si trova in realtà all’interno di un frullatore, allestito come un fondale marino per l’occasione.
Lo schermo diventa nero e parte il rumore del frullatore, ma niente paura, Nemo è stato risparmiato! Il direttore del programma di Greenpeace, Ben Pearson, ha detto che il ministro per l’Ambiente, Greg Hunt, ha il dito sul pulsante di avvio del frullatore; qualora lo schiacciasse le conseguenze per l’Australia sarebbero drammatiche, come se tutta la Barriera Corallina venisse messa in un frullatore in funzione..