Pesci di Botafogo, a Rio de Janeiro Il Brasile è un Paese che sta davvero iniziando a suscitare ammirazione a livello internazionale; se da sempre lo ha fatto con il calcio, la natura e l’allegria dei suoi abitanti, ora si sta imponendo anche a livello economico e ambientale.

Il Brasile è infatti una potenza emergente, un esempio di crescita, ma al tempo stesso non dimentica l’aspetto ecologico. A questo proposito, in occasione della conferenza Rio+20, nella quale sono stati convogliati i leader mondiali con l’obiettivo di prendere provvedimenti per ridurre la povertà e l’impatto degli esseri umani sull’ecosistema, è stata presa una simpatica e curiosa iniziativa.

Sulla spiaggia di Botafogo, a Rio de Janeiro, un artista anonimo ha realizzato tre sculture, raffiguranti dei pesci, utilizzando delle bottiglie in PET riciclato. L’obiettivo è quello di utilizzare un forte impatto visivo per sensibilizzare le persone ad un uso cosciente della plastica. I pesci sono anche carichi di simbolismo: oltre ad essere in plastica riciclata, emergono dalla sabbia come fanno i rifiuti in eccesso in alcune aree del mondo e ricordano come sia il mare (e con esso la sua fauna, i pesci appunto) a subire maggiormente gli effetti nocivi della plastica che non viene riciclata. Durante il giorno, i pesci riflettono la luce del sole e danno vita a scintillanti variazioni cromatiche, mentre di notte vengono illuminati da fasci di led, che passano dal colore rosso al blu.

Il mondo è sovrappopolato, carico di problemi e inquinato; riciclare la plastica, così come altri materiali, è fondamentale per la sopravvivenza dell’intero pianeta.