jacqueline kennedy intervista ineditaArthur M. Schlesinger Jr è stato senza dubbio il maggior storico dell’era Kennedy. Tra qualche giorno verrà pubblicata una sua intervista esclusiva fatta a Jacqueline Kennedy, già anticipata in alcuni stralci da certe fonti autorevoli internazionali, tra cui il “New York Times”. Oltre otto ore di registrazioni audio in cui la famosa first lady spara a zero su molti personaggi, alcuni dei quali icone del secolo scorso. Le dichiarazioni sono pesanti come sassi:

Martin Luther King viene definito come “un uomo terribile, un disonesto”, che organizzava “orge”. La first lady è molto dura nella sua descrizione: “quando vedo la sua foto – racconta – non posso fare a meno di pensare a quanto sia terribile. Un uomo terribile, disonesto”. La vedova Kennedy racconta di essersi fatta questa idea sulla base di alcune intercettazioni dell’Fbi in cui il reverendo, proprio pochi giorni prima della famosa Marcia per la libertà, in cui pronunciò lo storico discorso ‘I have a dream’, era intento ad organizzare un’orgia nel suo albergo di Washington. Charles De Gaulle è considerato alla stregua di “un maniaco egocentrico”, Indira Gandhi non è altro che “una prugna secca, amara e arrogante, una donna orribile”. Madame Nhu, cognata del presidente sud-vietnamita e Clare Boothe Luce, ex-ambasciatrice in Italia, sono ritenute “probabilmente lesbiche”. L’intervista che già promette di fare scandalo è datata inizio anno del 1964, pochi mesi dopo l’omicidio del marito. Si parla anche dei rapporti di Jacqueline Kennedy con la famiglia del marito, delle paure di quegli anni difficili e di molto altro. Nessun riferimento invece ai flirt extraconiugali del marito. Vengono svelati segreti della presidenza. Jackie rivela ad esempio che Jfk, poco prima di morire, le confessò di essere “molto preoccupato” alla possibilità che il suo vice, Lyndon Johnson, potesse un giorno diventare presidente degli Stati Uniti. “John non era felice dell’idea che Lyndon potesse essere eletto alla Casa Bianca perché era preoccupato per il Paese. Di questo ne parlò anche con il fratello Robert. Ricordo che avevano qualcuno in mente da lanciare nel 1968, ma non era Bobby.”