La capitale della Mongolia, Ulan Bator, è la seconda città più inquinata la mondo, fatto che ha smosso le coscienze e portato alla nascita di un progetto di Green Economy, basato sull’approvvigionamento di energia pulita.
Il parco eolico di Salkhit Uul, conosciuto anche come la ‘Montagna Ventosa’, è stato aperto il 5 giugno, la stessa data della Giornata Mondiale dell’Ambiente. Quest’anno la manifestazione è stata ospitata dalla Mongolia, un paese definito dall’UNEP (UN Environment Programme) come esempio per lo sviluppo sostenibile; nel 2012, il PIL della Mongolia è cresciuto del ben 12,3%, rendendo di fatto la sua economia una delle più ruggenti del Pianeta. Tuttavia, la realizzazione del parco eolico non è stata per nulla semplice; il sito è troppo ventoso per permettere di procedere con tutta sicurezza, in una intera giornata, all’erezione delle turbine. Il tempo concesso dal vento è di solito di poche ore al giorno. Inoltre in inverno le temperature possono toccare i -40°C e se c’è umidità, le pale possono congelarsi, con conseguente perdita di potenza ed aerodinamicità. La Mongolia è la prima nazione ad aver creato un portfolio ministeriale di ‘sviluppo ecologico’, che ha permesso la protezione di terre e di specchi d’acqua, ponendo una moratoria sulle licenze per l’esplorazione di nuove miniere. Il parco eolico da 50 Megawatt permetterà di risparmiare 18 mila tonnellate di anidride carbonica e oltre 1.5 milioni di tonnellate di acqua ogni anno, rispetto all’utilizzo del carbone. Esempi come quelli della Mongolia fanno davvero credere che uno sviluppo sostenibile è possibile ed inoltre proficuo per chi decide di realizzare una pianificazione economica basata sul rispetto dell’ambiente.