pom Le prossime 24 ore potrebbero essere critiche per l’ordine pubblico in Egitto, visto che la polizia sta per smantellare i campi pro Morsi a partire da oggi. I mediatori occidentali e arabi, oltre ad alcuni membri del governo egiziano hanno provato a persuadere l’esercito a non usare la forza per disperdere i manifestanti, che si contano nell’ordine delle decine di migliaia.

Ma il generale dell’esercito Abdel Fattah al Sisi, che ha destituito Morsi, si trova anche nel raggio di fuoco degli ufficiali militari più duri che vogliono procedere in maniera radicale contro i manifestanti. Sono oltre 300 i morti civili dall’inizio delle dimostrazioni, incluse dozzine di sostenitori dell’ex presidente uccisi dalle forze di sicurezza in due diversi incidenti. Secondo una fonte autorevole della sicurezza, le truppe dell’esercito verranno disposte intorno ai sit in verso l’alba, per continuare poi con un manovra di sfollamento. Il primo passo, quindi, sarà l’accerchiamento dei campi. I sostenitori dell’ormai ex presidente Morsi, principalmente provenienti dalle fila dei Fratelli Musulmani, hanno trasformato gli accampamenti dei sit-in in qualcosa che assomiglia a delle fortezze: sacchi di sabbia e pile di grandi pietre sono state sistemate tutte intorno. Ai turni di guardia saranno presenti uomini con caschi da motociclista per fronteggiare un raid che richiederà, alle forze di sicurezza dell’esercito, un intervento molto delicato all’interno di un’area altamente congestionata e in cui si trovano anche dei bambini. Le autorità egiziane, senza scomporsi, hanno avvisato i manifestanti di lasciare gli accampamenti o di prendere atto delle conseguenze.