[giovedì 28 gennaio] Alle otto passate ci mettiamo in marcia sulla pista che ci porterà al confine con la Sierra Leone.
Percorriamo questi ultimi km di pista in Guinea Konakri fra grandi Baobab prima di arrivare alla frontiera.
Arriviamo finalmente alla frontiera che come sempre ci sembra terra di nessuno. Curiosamente sembra deserta ma alla fine una donna capitano esce e ci timbra i passaporti senza problemi.
La Sierra Leone ci accoglie, al di la della frontiera, con una pista in condizioni terribili, ricca di guadi e percorsi impervi.
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Quando ormai è notte inoltrata, dopo molte ore di viaggio e 200 chilometri percorsi, siamo costretti a fermarci: uno dei Massif ha subito un danno al ponte anteriore, come se non bastasse un musone ha problemi con la frizione.
Al buio e in mezzo al fango cerchiamo, per quanto possibile, di approfondire i problemi per capire se sono riparabili sul posto.
Il danno al Massif necessita, per sicurezza, della sostituzione del ponte anteriore che, fortunatamente, abbiamo in dotazione all’interno del Trakker. Per quanto riguarda il musone la revisione della frizione è operazione lunga e laboriosa.
Si decide dunque di spostarsi fino a raggiungere una zona più adatta alla sosta e di operare poi con la luce del giorno.
Il Massif viene letteralmente attaccato al Trakker in modo da tenere sollevato il ponte anteriore. Per evitare che i due mezzi vengano a contatto, viene posto tra i due veicoli uno degli pneumatici di scorta del trakker che fungerà da paraurti.
Dopo pochi chilometri, con l’orologio molto vicino alle due di notte, a bordo strada troviamo una radura adatta all’accampamento.
Ci fermiamo in attesa del giorno per verificare ulteriormente la situazione e decidere sul da farsi.