pomLa Commissione Europea ha varato un progetto che prevede la promozione dei trasporti sui fiumi e lungo i canali; in realtà questo tipo di trasporto viene già utilizzato, soprattutto in Paesi come la Germania e l’Austria, ma ci sono ancora elevate potenzialità da sfruttare, per diversi motivi.

Il primo è di origine ambientale: è stato infatti calcolato che su acqua viene consumato, a parità di carico trasportato e di lunghezza percorsa, un terzo del carburante rispetto ai mezzi che viaggiano su strada. Questo implica quindi una riduzione del 30% delle emissioni nell’ambiente. Inoltre si possono anche accorciare i tempi perché, anche se le navi e i battelli viaggiano più lentamente, non sono ostacolati dal traffico e possono percorrere vie più brevi.

Non dimentichiamo neanche i fattori legati all’economia e alla sicurezza. In primo luogo, infatti, si riducono i costi relativi al carburante e i pedaggi, mentre eliminare diversi mezzi pesanti da strade e autostrade rende sicuramente più snella e sicura la circolazione.

La rete navigabile in Europa è di circa 37.000 Km, che però sono sfruttati solo in minima parte. Per far sì che fiumi e canali diventino vie di comunicazioni commerciali valide bisogna implementare le infrastrutture, incentivare il passaggio da un mezzo di strada ad uno di acqua e, soprattutto, operare in modo da preservare il sistema fluviale. Avere più barche può anche significare inquinare di più i corsi d’acqua, spostando di fatto il problema da una zona all’altra. Tuttavia, se la proposta è partita dalla Commissione Europea, ci saranno già delle direttive per impedire che ciò avvenga; sta solo alle amministrazioni locali garantire il rispetto delle norme. Sarà possibile?