Il governo della Libia ha chiesto l’aiuto internazionale per gestire la terribile situazione del’incendio che si è sviluppato nei pressi dell’aeroporto di Tripoli, a causa dell’esplosione di un enorme deposito di olio.
Il governo ad interim del paese ha dichiarato sul proprio sito web che l’incendio è stato una conseguenza della battaglia tra milizie rivali e ora può causare un disastro ambientale e umanitario. La Libia ha quindi richiesto aiuto internazionale, senza però specificare esattamente le sue richieste; le tv nazionali hanno avvisato la i residenti della zona di abbandonare l’area e di spostarsi ad almeno 5 km dall’aeroporto.
Intanto sui social network rimbalzano le immagini delle colonne di fumo nero che si innalzano verso il cielo. La guerriglia per il controllo dell’aeroporto di Tripoli è iniziata due settimane fa, quando le milizie islamiche hanno lanciato un attacco a sorpresa, sottraendo l’aeroporto al gruppo rivale, proveniente dalla città di Zintan, nelle montagne occidentali.
Il ministro della Salute ha rivelato che finora i morti sono 79 e i feriti oltre 400; sabato scorso i diplomatici degli Stati Uniti sono stati evacuati da Tripoli e l’ambasciata è stata chiusa. Anche la missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia e la Croce Rossa Internazionale hanno ritirato il loro personale dal paese. Mohammed al-Harari, il portavoce per la Libyan National Oil Company, ha fatto sapere che il deposito di olio esploso e ora in fiamme, ha una capacità di 6 milioni di litri e che, se le fiamme non verranno controllate, potrebbero raggiungere il vicino stoccaggio di gas liquido.